domenica 16 febbraio 2014

Rio delle Amazzoni

Altro viaggio altro sogno: l' Amazzonia, risalire il Rio delle Amazzoni a bordo di un traghetto di linea...
Post pubblicato su Avventure & Viaggi (http://www.avventureviaggi.com/)

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Risalendo il Rio delle Amazzoni

Viaggio in Amazzonia risalendo il Rio delle Amazzoni
preparazione alla navigazione
Viaggio effettuato nel 2009  e in parte ripetuto nel 2010– Durata 40 giorni
Dopo aver pensato, pianificato, immaginato e sognato questa avventura,  nel luglio del 2009 ho preso il mio zaino e ho iniziato un viaggio che è stata una vera esperienza di vita .
Sono partito da  solo , senza sapere quanto tempo avrei passato in Amazzonia  avendo solo deciso la città di partenza e il luogo di arrivo che doveva essere la triplice frontiera.
Nessuna preparazione particolare , molte letture , la profilassi contro la malaria e un grande desiderio.
Partenza  da Milano  e  via Parigi sono arrivato a San Paolo e da lì altre 4 h per arrivare a Belem.
Per chi non conosce l’Amazzonia va detto che ci sono 3 direzioni possibili; quella da me scelta di risalire il Rio Solimoes in direzione Perù/ Colombia attraversando praticamente in linea retta tutta la foresta amazzonica brasiliana , una seconda direzione è risalire il Rio Negro verso il Venezuela e la terza risalire il Rio Madeira  verso Porto Velho .
Arrivato a Belem mi sono acclimatato e ho cominciato a cercare l’imbarcazione sulla quale potermi imbarcare e iniziare la risalita.
Belem è una città fuori dai circuiti turistici famosa per uno dei più  grandi , pittoreschi e movimentati mercati di tutta l’America Latina, il “ Ver o peso” , dove è possibile osservare le più svariate specie di pesci amazzonici e di frutta e verdura che solo lì è possibile assaggiare.
tipico pesce amazonenseTrovata l’imbarcazione che mi avrebbe portato fino a Manaus , ho acquistato una amaca , del cibo , delle corde per legare l’amaca sulla nave e sono salito a bordo.
La barca era un delle tipiche imbarcazioni in legno piena di gente  all’inverosimile ; ognuno sistema dove vuole la propria amaca e per circa 7 giorni si naviga  condividendo tutto con le altre persone.
Non ci sono turisti ma solo brasiliani , famiglie, bambini da soli,  insomma un popolo in movimento.
L’atmosfera è molto allegra, c’è chi prega , chi canta , chi balla e ovviamente si finisce per conoscersi tutti e passare la maggior parte del tempo ad ascoltare le più incredibili storie di vita.

Porto di BelemSiamo partiti al tramonto con un sole dalle dimensioni e di colori  incredibili sul Rio delle Amazzoni che per le dimensioni e la portata d’acqua è impressionate , in alcuni punti la distanza tra le coste supera i 15 km.
La navigazione ha un ritmo lento ed è sempre  vicina alla riva , consentendo così  di ammirare la vita del popolo dei “ riberinhos” , il popolo del fiume ; si assiste  ad immagini stupefacenti e ci si continua  a chiedere come diavolo facciano a vivere in un luogo così duro, così difficile , dove chi comanda non è l’uomo con la sua tecnologia ed il suo costane progresso ma la natura selvaggia .
abitazione ai margini del Rio delle Amazzoni
Dopo 7 giorni di navigazione si arriva a Manaus città per la quale ho provato amore a prima vista.
E’ la vera porta d’ingresso per l’amazzonia più selvaggia e profonda , normalmente i turisti si fermano qui visitando la città e al massimo passando qualche giorno nei dintorni in qualche eco resort per ammirare la natura , ma il mio viaggio prevedeva di spingermi sino alla triplice frontiera attraversando il cuore della foresta .
Manaus è una città incredibile , realmente brulicante di gente dai più bizzarri tratti somatici , negli anni gli indios che qui comincerete ad incontrare , si sino mescolati con brasiliani, neri africani, portoghesi ed olandesi finendo per dar vita ad una città ben più che multietnica.
Fiume Rio delle Amazzoni
A Manaus sono sbarcato non sapendo quanti giorni mi sarei fermato, alla fine ho passato 10 giorni , partecipando a feste indios, visitando le favelas su palafitte , assistendo al festival del jazz che ogni anno si tiene al teatro Amazonas vero gioiello della storia dell’arte, passando ore la mattina presto ad ammirare  l’arrivo dei pescatori che poi si recavano a vendere il pesce al mercato davanti al porto, immaginate i colori . i suoni e gli odori di un posto del genere .
Mi sono così innamorato di Manaus che l’anno successivo ci sono tornato per 20 giorni.
Ma il viaggio doveva proseguire e mi sono nuovamente imbarcato , con destinazione Tefè."

giovedì 13 febbraio 2014

Viaggio alle Galapagos


Come avevo già scritto in un post precedente i miei viaggi, i sogni sui miei viaggi, nascono da tutto quello che riesco a captare intorno a me.
A volte è un segnale debole, che ha bisogno di tempo per manifestarsi, altre volte è un'esplosione.
Oggi, leggendo il post che aggiungo di seguito (di Martina Santamaria - pimpmytrip.it), ho provato lo stesso brivido che mi fa sentire un po' di freddo, la stessa emozione che mi fa salire un groppo alla gola e la smania di dovermi organizzare per partire di nuovo. Fino alle terre estreme delle Galapagos...


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Viaggio alle Galapagos, le mie emozioni a caldo

Quando sono tornata dal mio viaggio alle Galapagos, mi sono ripromessa di scrivere un post il prima possibile perchè, pur sapendo che mi ci sarebbe voluto un po' di tempo,avevo il timore di dimenticare quello che stavo provando.
D'altra parte, mi ci è voluto diverso tempo per riordinare le emozioni, mi è stato necessario trovare un po' di tranquillità e che quel nodo in gola, che è pura nostalgia, si sciogliesse quel poco da permettermi di scrivere almeno qualche riga.Sea-lion-isola-los-lobos
Prima di cominciare però vorrei avvertire chi legge che in questo post non troveràinformazioni utili per organizzare un viaggio alle Galapagos, ma solo un timido tentativo di ricordare un' emozione provata.
Per quanto il nostro vocabolario ci permetta di avere aggettivi superlativi comemeraviglioso, straordinario e fantastico, beh devo ammettere che nessuno di questi riesce davvero a descrivere quello che queste isole sono per me.
Lontane. Ecco forse questo aggettivo me le ricorda un po' di più. Ma lontane non solo dal punto di vista fisico, così sperdute in mezzo alle onde agitate del Pacifico a circa 1000 km dalla costa del continente sud-americano.
Lontane più che altro da tutto quello che avevo vissuto e visto e forse anche provato prima di arrivare li.
Lontane anche dall'immaginazione, perchè per immaginarle davvero bisogna prima averne sentito l'odore, averne visto i colori, aver camminato sulla lava nera, aver giocato in acqua coi cuccioli di leone marino.
Brown-pelican-los-lobos-island Ho cominciato a pensare a cosa scrivere già quando ero là, l'ultimo giorno, seduta sul ponte della Flamingo.
Il sole, incandescente, stava appena sorgendo sul mare che dopo una notte di onde agitate, stava piano calmandosi.
Leggermente increspato, il blu delle onde era ancora graffiato dal bianco della schiuma e io me ne stavo ferma, sotto la brezza salata dell'oceano, seduta sui cuscini umidi degli spruzzi della nottata.
Mi avevano detto che quel lembo di mare tra le isole Santiago e Isabela era un bel punto per vedere balene e razze giganti e l'averne intraviste alcune i giorni prima mi aveva resa coraggiosa, convincendomi che sicuramente sarebbe valsa la pena rimanere al freddo pur di riuscire a portarmi a casa anche questo ricordo.
Seduta li ripensavo al mio arrivo in aereo sull'isola di Baltra dalla quale poi prima col bus poi in traghetto e per finire in taxi si arriva a Porto Ayora, sull'isola di Santa Cruz, che è un po' la "base" da cui partono le crociere nelle isole.
Da quel giorno sono stata catapultata in un altro mondo, un mondo che odora ancora di selvaggio, di incontaminato, di vero, di libertà assoluta. Un mondo in cui è l'uomo ad essere piccolo ospite al cospetto della natura, ospite a casa sua. È qui che la Natura si svela in tutta la sua cruda bellezza e l'uomo non può fare altro che rimanere come muto osservatore ai margini, escluso da questo grande palcoscenico.
blue-footed-boobie-fishing E seduta su quel ponte ho capito che non si può descrivere l'emozione di vedere il blue footed boobie che caccia tuffandosi in mare, quando ti trovi diviso a metà tra la speranza che abbia preso il suo pesce o che il suo pesce sia fuggito salvandosi la vita, bisogna semplicemente viverla.
Per questo credo sia inutile andare avanti, perchè non so se riuscirei a comunicare a chi legge che cosa veramente si provi ad essere là e forse finirei per trasmettere qualcosa di diverso, di artefatto, come fosse qualcosa di plastica.
E mentre la Flamingo navigava verso la fine del viaggio, verso casa, l'unico altro pensiero oltre a questo nella mia mente, mentre scrutavo attentamente il mare intorno è stato"devo cercare di riempirmi gli occhi e la mente di tutto questo blu, perchè avrò veramente bisogno di ricordare quando sarò tornata a casa" "

martedì 4 febbraio 2014

Gitano Sedentario

<<Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito.>>
Questa è la parte del viaggio che preferisco: la preparazione, la pianificazione, la costruzione di un nuovo sogno. Inventarsi una nuova meta, rispondere ad un'innata curiosità, studiare un percorso che abbia la forza di farmi uscire da casa. Ammetto che, potendo, ne servirebbe davvero poca.
La sezione "Ancora Sulla Strada" non può non essere costruita su citazioni, frasi, video, fotografie o semplici intuizioni. Segnali da dove prendo l'ispirazione per inventarmi un nuovo viaggio e, proprio in questa sezione, raccoglierò il materiale che mi farà sognare di nuovo, per vivere una nuova vita e raccontarne una parte.
<<...Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito.>>